Appalti: la qualificazione SOA è sinonimo di trasparenza e uniformità

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L’obbligo della qualificazione SOA per tutte le imprese che – in forza di un contratto sottoscritto dopo il 1° gennaio 2023 – eseguono lavori privati superiori a 516.000€ utilizzando gli incentivi fiscali messi a disposizione dalla Stato, è una norma fatta dal Parlamento con l’approvazione del DL Taglia Prezzi-Ucraina e voluta fermamente dai protagonisti del settore per dare risposta concreta al bisogno di trasparenza, correttezza e affidabilità delle imprese.

Tale provvedimento, mettendo a frutto la positiva esperienza maturata nell’ambito della ricostruzione del “cratere del terremoto” del Centro Italia, è stato accolto con favore dalle scriventi Associazioni per l’implicito apprezzamento che il legislatore ha inteso rivolgere alla attività svolta dalle SOA e che sottolinea ancor di più il ruolo delle Società Organismo Attestazione quale presidio di legalità e di efficienza organizzativa.

A tal proposito è importante sottolineare come il sistema di qualificazione SOA sia stato riconosciuto come uno degli strumenti per contrastare il fenomeno delle numerose frodi alle casse pubbliche, nell’utilizzo dei suddetti fondi, nonché per accertare i requisiti di qualità e correttezza delle imprese incaricate dei lavori. Tutto questo con la finalità, tra le altre, di evitare la creazione di imprese fantasma – addirittura con un solo dipendente – nate ad hoc per l’acquisizione degli incentivi statali.

Malgrado la manifesta e ormai condivisa efficienza dell’attuale sistema di qualificazione, ormai da molti anni snodo centrale nell’ambito degli appalti pubblici, l’introduzione di tale vincolo è stato oggetto di forti critiche provenienti da alcune Associazioni che, nell’intento di contrastare tale modifica legislativa, hanno adottato quale strategia comunicativa quella di attaccare con veemenza le Società Organismo Attestazione, screditandone a più riprese l’operato.

Sposando la riflessione per cui ogni Associazione di categoria sia legittimata a contrastare l’approvazione di eventuali norme non condivise dai propri associati, appare davvero immotivato e fuori contesto il livore e la pervicacia che traspare dai resoconti apparsi sugli organi di stampa.

Pur comprendendo che tali reiterati attacchi all’efficienza del sistema di qualificazione palesino una reale carenza di argomentazioni in grado di contrastare la conferma in fase di conversione in legge di tale norma, non possiamo esimerci dal sottolineare che le SOA – operando da oltre 20 anni nell’assoluto rispetto della normava vigente – forniscono un contributo coerente e decisivo all’efficienza del sistema degli appalti pubblici.

Così come siamo certi che gli stessi soggetti economici che si apprestano a ottenere per la prima volta la “qualificazione SOA”, in presenza di una reale valorizzazione delle proprie capacità esecutive nonché della propria “storicità di impresa”, ne condividono responsabilmente l’importanza quale strumento di garanzia rispetto all’utilizzo di fondi pubblici.

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