Caro materiali: l’Attestazione SOA diventa il requisito necessario per potere accedere al fondo di 100 milioni di euro stanziato dal governo

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Nel settore delle costruzioni l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus ha determinato incrementi incontrollati nei prezzi di acquisto di alcuni dei principali materiali da costruzione, arrecando significative difficoltà alle imprese appaltatrici, già gravate da ingenti sofferenze finanziarie ed operative dovute all’evento pandemico ancora in atto.

Per mitigare le gravi conseguenze di tali rincari ed evitare la paralisi dei cantieri pubblici (soprattutto ora, alla vigilia delle opere da finanziare con il PNRR) il Governo, preso atto della lacuna normativa dell’attuale Codice degli Appalti, ha introdotto un meccanismo di compensazione a favore delle aziende appaltatrici di opere pubbliche ed ha stanziato con il DL 73/2021 (Sostegni Bis) un fondo da 100 milioni per le istanze di compensazione.

Nell’ambito di tale strategia, il Ministro delle Infrastrutture ha firmato, lo scorso 30 settembre, il decreto

contenente i criteri per ripartire i 100 milioni di euro alle imprese che hanno subito sbalzi economici a causa degli incrementi anomali dei listini di alcuni materiali edili, ripartendo le risorse per tipologia di imprese di piccole, medie e grandi dimensioni indentificate esclusivamente sulla base della qualificazione posseduta.

La ripartizione delle risorse per l’adeguamento dei prezzi viene stabilita, in modo equivalente, dall’art. 1 del D.M. che prevede:

➢ alle PICCOLE IMPRESE, in possesso dei requisiti di cui all’art.90 del dpr 207/2010 ovvero in possesso della

qualificazione nella prima o seconda classifica di cui all’art.61 del dpr 207/2010, è assegnata una quota parte di 34.000.000 euro;

➢ alle MEDIE IMPRESE, in possesso della qualificazione dalla terza alla sesta classifica di cui all’art.61 del dpr 207/2010, è assegnata una quota parte di 33.000.000 euro;

➢ alle GRANDI IMPRESE, in possesso della qualificazione nella settima o ottava classifica di cui all’art.61del dpr 2017/2010, è assegnata una quota parte di 33.000.000 euro.

La qualificazione si conferma quindi come criterio oggettivo e premiante per le imprese che la conseguono e condizione necessaria ed esclusiva per accedere alla distribuzione delle risorse assegnate.

La compensazione si determina applicando alla quantità dei singoli materiali, impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2021, le variazioni in aumento o in diminuzione dei prezzi rilevati da un apposito decreto da emanarsi entro il 31 ottobre 2021.

La strategia per salvare le imprese dai rincari delle materie prime attende solo un ultimo decreto, anch’esso previsto dallo stesso Decreto Sostegni, che dovrà individuare gli scostamenti di prezzo dei materiali edili in un dato periodo di riferimento.

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